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Maridl Innerhofer

Catturati sul Brennero
durata video:
5:30
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Marling
data della ripresa:
2008-05-06
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
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1939
trascrizione:
Allora - nel trentanove ero ancora a Freising. Il primo settembre fu dichiarata la guerra... Mia madre era rimasta sola. Non aveva mai accettato completamente che fossi così lontana da casa. Ora c`era la guerra e non si sapeva come avrebbe reagito l`Italia. Era in relazioni amichevoli con la Germania ma non eravamo sicuri come avrebbero agito e deciso. Quindi andai in stazione e chiesi:"Ci sono treni per l`Alto Adige, Bolzano, Merano, per l`Italia?" "Sì, domani ce n`é uno, ma non sappiamo se ne partirà uno anche dopodomani." Allora congedai i miei uffici, feci le valigie e partìi per andare a casa. Questo avvenne intorno al 1., 3. settembre 1939 Non so se la decisione fosse. giusta o sbagliata. Le possibilità sono sempre due, vero? Però si conosce soltanto quella imboccata. Ad ogni modo ero quì durante l`inverno. ...Che cosa facevo - Aiutavo mia madre con i lavori di cucito... E poi, durante l`inverno 1939/40 -- sarei volentieri andata un`altra volta in Germania. Ma non rilasciavano passaporti. Non mi dettero un passaporto. E c`era a Marlengo un contadino molto astuto e furbo che preferiva tutto al lavoro agricolo... Comunque sapevo che lui ogni tanto passava la frontiera clandestinamente, e che portava anche altra gente con sè. E gli chiesi: "Mi porteresti una volta con te?" "Sì, sì, si può fare." Poi prima della Pasqua del 1940 venne da me: "Vado su, ti va di venire con me?" Passai la frontiera del Brennero clandestinamente con lui. C`era ancora molta neve. Doveva essere metà marzo o fine marzo. E quindi andammo al Brennero... e lassù poi a destra attraversammo il bosco. La neve arrivava ai fianchi. Eravamo completamente bagnati dalla neve. Sentivamo freddo, ma eravamo finalmente nella parte tedesca. All`epoca l`Austria era già tedesca... era già stata anessa da Hitler. E noi eravamo lì... nella parte austriaca e quindi salvi. E mentre camminavamo nella notte, due persone ci vennero incontro. Pensammo: "Qui non ci può più succedere nulla. Abbiamo già passato il confine." Erano due poliziotti di frontiera. Ci portarono nel loro ufficio al Brennero. C`era uno con le spalline d`oro, uno molto cattivo. Non sò quale fosse il suo rango. Ad ogni modo fu lui a riceverci... ci sgridò, ci portò in osteria e svegliò l`oste. Quest`ultimo ci preparò un the e ci lasciò dormire. Il giorno dopo ci portarono a Innsbruck dove espatriavano gli altoatesini. E lì avremmo dovuto essere espatriati senza poter tornare più indietro. Luis andò in Stiria a trovare dei parenti e io partìi per la Baviera. Ci mettemmo d`accordo per reincontrarci a Innsbruck dopo Pasqua.